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Il CRAT

Il CRAT è la struttura individuata dalla Programmazione regionale (in particolare v. IV Piano Sangue e Plasma regionale 2004-2006), nonché sulla base dell’art. 6 comma c della Legge nazionale 219/2005 (“Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”), a garantire da un lato il coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali, dei flussi di scambio e di compensazione, dall’altro il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi in relazione alle finalità previste dall’art. 1 della citata legge n. 219:

  1. il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci emoderivati;
  2. una più efficace tutela della salute dei cittadini attraverso il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza raggiungibili nell’ambito di tutto il processo finalizzato alla donazione ed alla trasfusione del sangue.

Ai sensi della DGR n. 2420/2003 il CRAT assicura inoltre la gestione amministrativa e contabile dell’Accordo Interregionale per la Plasmaderivazione (AIP), del quale la Regione del Veneto è Capofila, garantendo la continuità nell’approvvigionamento dei farmaci plasmaderivati sia nel rapporto con la Ditta assegnataria del servizio, sia nel confronto e nel supporto informativo e operativo alle Regioni e Province Autonome aderenti.

Con DGR n. 1135/2015 è stato sancito un Nuovo Accordo Interregionale (NAIP), al quale hanno aderito le Regioni Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Valle d’Aosta e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, confermando il Veneto nel ruolo di capofila.

Al CRAT competono varie funzioni, qualitativamente e quantitativamente piuttosto complesse, sia nell’interfaccia all’interno della Regione con diversi interlocutori, sia nell’interazione con le altre Strutture Regionali di Coordinamento (SRC) istituite e operative all’interno sia delle Regioni e Province Autonome dell’Accordo Interregionale, sia delle altre realtà territoriali.

Dal punto di vista della materia trattata, è possibile individuare, in estrema sintesi e semplificazione, due macroclassi: da un lato gli emocomponenti, dall’altro gli emoderivati.

Per quanto riguarda gli emocomponenti gli interlocutori del CRAT sono le Aziende Sanitarie della Regione (Ulss e Ospedaliere) da un lato, ed in particolare i Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale (DIMT) che riuniscono su base provinciale i Servizi Immunotrasfusionali (SIT), e le Associazioni e Federazioni del volontariato dall’altro. Il circuito che rileva rispetto a tale area è dunque quello che va della raccolta, ottenuta attraverso le donazioni, all’assegnazione dell’emocomponente al paziente che ne ha bisogno.

Per quanto riguarda gli emoderivati gli interlocutori del CRAT sono le Farmacie Ospedaliere (FF.OO.) delle Aziende Ulss e Ospedaliere della Regione, le SRC delle Regioni e Province Autonome dell’Accordo Interregionale, nonché la Ditta aggiudicataria del servizio di plasmaderivazione in c/lavoro. Il circuito che rileva rispetto a tale area è dunque quello che va della raccolta del plasma, ottenuta attraverso le donazioni, che rappresenta la materia prima dalla quale, attraverso il processo di plasmaderivazione, si ottengono i farmaci plasmaderivati salvavita, alla distribuzione di questi ultimi ai destinatari finali.