Come previsto dall’art. 11 della Legge n. 219/05 l’autosufficienza di sangue e derivati costituisce un interesse nazionale sovra-regionale e sovra-aziendale non frazionabile, per il cui raggiungimento è richiesto il concorso delle Regioni e delle Aziende Sanitarie: a tale scopo, ai fini della definizione del programma annuale di autosufficienza, il CRAT provvede alla raccolta delle informazioni inerenti i consumi storici ed il fabbisogno reale interni, per definire ed assegnare i livelli di produzione necessari a garantire l’autosufficienza, nonché per identificare i volumi di possibile supporto al conseguimento dell’autosufficienza da parte di altre realtà italiane.
La proposta presentata al tavolo nazionale viene preventivamente descritta e presentata, in Regione, a livello di CRST (Commissione Regionale per il Servizio Trasfusionale).
Il volume di cessioni programmate viene confermato alle Regioni che dichiarano carenza strutturale, conformemente alla capacità di supporto dei DIMT della Regione del Veneto.
Nello specifico ambito della gestione della compensazione interregionale di emocomponenti labili, è stata promossa a cura della Regione del Veneto, per il tramite del CRAT, la modifica delle relazioni compensative economico-finanziarie per la cessione/acquisizione di emocomponenti, in analogia a quanto operato, sempre su istanza della nostra Regione, per l’inserimento delle partite originate dagli scambi di farmaci emoderivati all’interno dell’AIP nell’ambito della più ampia organizzazione della mobilità sanitaria.
Nel corso del 2007 è stata valutata preliminarmente la fattibilità, sul versante dell’attività produttiva, e dunque dell’interscambio di emocomponenti tra Regioni a supporto (e compensazione) delle posizioni di carenza, di trasferire le posizioni all’epoca originate da reciproca fatturazione diretta tra Aziende Sanitarie nella mobilità interregionale, analogamente a quanto verificato rispetto alla partita emoderivati AIP, coinvolgendo dal punto di vista istituzionale il CNS.
La modalità precedente, infatti, oltre a generare un rilevante carico amministrativo complessivo per le Aziende e per gli Uffici regionali coinvolti, poteva creare problemi a carico delle Regioni che sostengono sia regolarmente che occasionalmente, con le proprie forniture, le realtà carenti: in alcuni casi, infatti, queste ultime potevano risultare inefficienti sotto il profilo contabile e di solvibilità. Il perdurare di situazioni di questo tipo poteva causare squilibri compensativi a carico delle realtà meno efficienti che, per lo più, coincidono con quelle che soffrono le maggiori carenze strutturate e occasionali, con possibili ripercussioni sul livello dell’autosufficienza.
Dal punto di vista organizzativo si è arrivati ad un avvio operativo a decorrere dall’esercizio 2010: in occasione dell’incontro del Tavolo tecnico interregionale della Mobilità sanitaria, tenutosi a Roma (29.10.2009), è stata approvata la proposta di inserire nei flussi finanziari della Mobilità sanitaria interregionale le partite derivanti dalla movimentazione di emocomponenti tra Regioni e Province Autonome (PP.AA.). Per quanto riguarda gli specifici strumenti di rilevazione, che consentano l’esclusivo utilizzo di modalità informatizzate, si è optato per l’utilizzo del “contenitore” SISTRA, secondo le indicazioni del CNS.
A partire dal 1° gennaio 2010, quindi, pur confermandosi il modello gestionale che prevede la stipula di Convenzioni/Accordi tra realtà eccedentarie e carenti, le movimentazioni, a fronte di scambi di emocomponenti tra Regioni/PP.AA., non generano più fatturazioni dirette tra Aziende Sanitarie.
La Legge n. 219/05 prevedeva l’istituzione di un sistema informativo regionale dei servizi trasfusionali, in raccordo funzionale con quello nazionale, quale componente “degli strumenti necessari per garantire un coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali, dei flussi di scambio e di compensazione, nonché il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi in relazione alle finalità di cui all’articolo 1 ed ai principi generali di cui all’articolo 11”.
L’obbligo di avviare uno strumento informativo tale da rendere effettiva l’attività di coordinamento in materia di programmazione, compensazione ed emovigilanza ha trovato realizzazione nel Decreto Ministeriale 21 dicembre 2007 (Gazzetta Ufficiale del 16.01.08), con il quale è stato istituito il Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali (SISTRA). La Consulta Tecnica permanente ha successivamente costituito un gruppo di lavoro sul tema dell’informatizzazione al fine di identificare le strategie per la definizione di una serie minima di informazioni adatte a soddisfare sia il debito informativo europeo che le esigenze dettate dalla citata Legge n. 219/05. Per la realizzazione di un flusso informativo uniforme si è optato per “un raccordo funzionale” presso il CNS: in questo senso devono essere definite “le caratteristiche del sistema informativo e la tipologia dei flussi informativi tra il Ministero della salute, le Regioni e il CNS”, ed inoltre il sistema informativo dovrà adottare modalità di informazione che investano anche “l’appropriatezza delle prestazioni di medicina trasfusionale, dei relativi costi e dei dati del sistema di assicurazione qualità al fine di elaborare valutazioni sulla efficienza ed efficacia della programmazione regionale e nazionale”. Ne consegue che la costruzione del flusso informativo deve essere progettata in modo da rendere disponibile il maggior numero di informazioni per il livello intraregionale (aziendale e territoriale) per l’assicurazione di adeguati livelli di efficacia/efficienza; su tale base informativa il CRAT opera in funzione della programmazione degli obiettivi e della verifica dei risultati, disponendo di informazioni rese sintetiche; parte di queste informazioni saranno trasmesse al livello interregionale e sovraregionale, in funzione dell’armonizzazione delle strategie per l’autosufficienza e l’uniformità dei livelli essenziali di assistenza. Nel 2009 sono state attivate le sezioni Dati di Attività (Anagrafiche, Dati Donatori, Dati Attività), Emovigilanza e Convenzioni; dal 2010 sono attive anche le sezioni relative a Programmazione e Compensazione. |
Il Responsabile del CRAT partecipa all’attività degli organi in materia di: programma di autosufficienza nazionale, West Nile Virus, Influenza A/H1N1, flussi informativi SISTRA, requisiti per l’esercizio delle attività trasfusionali, applicazione dell’art. 15 Legge 219/2005 e relativi adempimenti, evoluzione normativa in materia di banche di sangue da cordone ombelicale e plasma.
Il Responsabile del CRAT partecipa inoltre a tavoli di lavoro su specifiche tematiche, come ad esempio la “ Gestione del surplus di intermedi e prodotti finiti dal plasma italiano ”, con lo scopo, nel caso, di identificare e condividere soluzioni, progettualità e linee guida per garantire un utilizzo razionale ed etico delle eccedenze, nell’ambito del contesto normativo vigente.