Con DGR n. 1610/2002 e successivi atti regolatori (DDGR nn. 2420/2003, 2421/2003 e 4042/2003), è stato istituito il CRAT, articolazione organizzativa della Direzione Regionale per i Servizi Sanitari: il CRAT nasce quale organismo cui compete la realizzazione del “coordinamento del sistema trasfusionale, predisponendo strumenti di riordino della rete delle strutture e di riorganizzazione delle attività secondo indirizzi scientifici e tecnico-operativi, adottando il modello dipartimentale, in sintonia e all’interno del sistema sanitario”.
Tale riprogettazione del sistema si è concretizzata con il 4° Piano Sangue, approvato dalla Giunta Regionale e successivamente dal Consiglio Regionale con votazione unanime (“4° Piano Sangue e Plasma regionale 2004-2006”, deliberazione n. 18 del 25 marzo 2004).
Il modello che emerge dal disegno delineato nel 4° Piano Sangue evidenzia un’area sanitaria con significativa autonomia e con un forte coordinamento regionale (CRAT), strettamente collegato all’Assessorato alle Politiche Sanitarie, attraverso la Direzione regionale per i Servizi Sanitari. Attualmente il CRAT, a seguito di successive riorganizzazioni regionali, dipende funzionalmente dalla Direzione Programmazione Economico-Finanziaria SSR.
Per armonizzare l’indirizzo regionale e la funzione trasfusionale operativa, il CRAT interagisce dunque da un lato con la Direzione regionale competente, dall’altro realizza il collegamento con le strutture operative territoriali (DIMT, SIT, Associazioni e Federazioni del volontariato).
Con DGR n. 4166/2007, al fine di adeguare alla Legge n. 219/05, nonché delle nuove capacità assistenziali della medicina trasfusionale, si è proceduto ad una ridefinizione delle funzioni e dei compiti del CRAT, anche alla luce delle mutate condizioni organizzative del sistema trasfusionale regionale.
Link a: DGR n. 1610/2002, DGR n. 2420/2003, DGR n. 4166/2007