Aderire alla donazione è indispensabile per sostenere il sistema solidaristico che consente a tutti di ottenere cure appropriate, operate in base a scelte cliniche effettuate dal trapiantologo, su basi di evidenza scientifica e protocolli diagnostici condivisi.
La possibilità di effettuare trapianti con tale risorsa, il cui primo utilizzo risale al 1988 (Francia), ha indotto i Governi di diverse nazioni a costituire vere e proprie “banche”, dove vengono conservate le unità raccolte attraverso la donazione volontaria: tale patrimonio entra così a far parte di un inventario pubblico, cui accedere per verificare la disponibilità di unità compatibili con i pazienti in stato di necessità.
In Italia esiste attualmente una rete composta da 19 banche pubbliche, cui afferiscono 313 punti nascita.
Tra le finalità della rete nazionale delle banche di sangue da cordone ombelicale (Italian Cord Blood Network – ITCBN) si segnalano:
- la promozione di iniziative finalizzate alla presentazione della donazione solidaristica del sangue da cordone ombelicale alla popolazione, in particolare alle madri-donatrici, in collaborazione con le Associazioni di Volontariato interessate;
- la promozione di una corretta e chiara informazione ai cittadini in merito all’utilizzo scientificamente fondato e clinicamente appropriato del sangue cordonale, in collaborazione con il Ministero della salute, le Regioni e Province Autonome e le Associazioni di Volontariato interessate;
- la collaborazione con le Associazioni di Volontariato interessate e altri gruppi e società scientifiche che operano nell’area della donazione solidaristica e del trapianto delle cellule staminali ematopoietiche.
Il processo di “banking” (bancaggio) include una serie di procedure che comprendono, in sintesi, la selezione del donatore, la raccolta dell’unità, la caratterizzazione, la criopreservazione, lo stoccaggio, la ricerca e il rilascio dell’unità. Le unità, per essere considerate idonee al bancaggio, devono possedere una serie di caratteristiche qualitative e quantitative, definite sulla base di standard nazionali e internazionali, a tutela della qualità e della sicurezza del sistema donatore/ricevente.
Nella nostra Regione sono istituite ed operative 3 Banche, rispettivamente presso il SIT dell’Azienda Ulss n. 9 di Treviso, presso il SIT dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Integrata di Verona e presso l’Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Premesso che in Veneto la prima Banca del sangue cordonale è la Padova Cord Blood Bank, che è “nata” nel 1992, al 31/12/2015 nelle 3 Banche risultano caratterizzate 3.915 unità da donatore non consanguineo (UNRELATED), su un totale di 4.000 bancate, di cui inviate al Registro IBMDR 1.245. Da donatore consanguineo (DEDICATO) sono state bancate 450 unità e ad uso autologo solamente 15. Complessivamente è stato completato il processo di banking per 4.465 unità e sono state rilasciate per il trapianto allogenico 152 unità, contro nessuna rilasciata per trapianto autologo.