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Il sangue del cordone ombelicale

Il sangue del cordone ombelicale, cioè del funicolo che collega feto e placenta, contiene le stesse cellule emopoietiche (cellule in grado di autoriprodursi e dare vita ad altre linee cellulari dalle quali derivano tutte le cellule del sangue) del midollo osseo: tali cellule possono quindi generare globuli bianchi, globuli rossi e piastrine, e possono essere donate alla fine del parto con una procedura non invasiva, priva di rischi sia per la madre che per il bambino.

Ogni anno circa 13.000 pazienti nel mondo (500 in Italia), che non dispongono di un donatore compatibile in famiglia, hanno bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche: un quinto di questi pazienti viene trattato con il sangue del cordone ombelicale. In Europa vengono effettuati oltre 20.000 procedure di trapianto di midollo osseo ogni anno, di cui oltre 5.000 in Italia.

Il trapianto delle cellule del sangue del cordone ombelicale può curare malattie tumorali del sangue come la leucemia e i linfomi (tumori del sistema linfatico) e patologie non tumorali come la talassemia (malattia ereditaria del sangue), l’aplasia midollare (mancata produzione delle cellule del sangue) e le immunodeficienze congenite (malfunzionamento del sistema immunitario che causa una maggiore predisposizione alle infezioni). Le cellule del sangue del cordone ombelicale sono utilizzate anche per curare persone sottoposte a chemioterapia o terapia radiante ad alte dosi.